I like You! Tips&Tricks comportamentali per piacere
Esistono diversi modi per fare un’impressione prima impressione, quello che conta è che sia positiva. La prima impressione è quella che conta perché, il primo giudizio, è una specie di etichetta che ci resta cucita addosso “forever and ever”, ovvero, è difficile sbarazzarsene. Per questo motivo ti sarà utile scoprire alcuni trick comportamentali che ti saranno d’aiuto nello stabilire un rapporto positivo con l’altro.
(1) Imitare: il mirroring è una tecnica che consiste nel replicare movenze o espressioni dell’interlocutore. Si basa sul cosiddetto “effetto camaleonte”, sperimentato dai ricercatori della New York University nel 1999, che avviene quando le persone imitano inconsciamente il comportamento altrui; in questo modo, comunicano empatia e simpatia. Attenzione però a non esagerare altrimenti fai la figura del pappagallo!
(2) Sii positivo: il contagio emotivo è un fattore potentissimo. Di solito le persone provano inconsciamente le emozioni di coloro che le circondano, per cui il buon umore è un asso nella manica se si vuole essere apprezzati. Non deve inoltre mancare il senso dell’umorismo: le persone più cupe sono infatti quelle che destano minor apprezzamento.
(3) Contatti casuali: l’effetto di esposizione ci dice che le persone tendono ad apprezzare ciò che è loro famigliare, per cui frequentare qualcuno con costanza aumenta la possibilità che si generi empatia. Non solo, se a questo si aggiunge il contatto fisico — senza essere invasivi chiaramente — come “una pacca sulla spalla”, la produzione di ossitocina stimola il nostro subconscio a fidarci e provare piacere per la nostra compagnia.
(4) Complimenti: Uno studio dell’American Psychological Association ha provato che se si parla bene di persone terze, gli aggettivi usati nei loro confronti verranno automaticamente associati dall’ascoltatore a chi li pronuncia. Ecco perché complimentarsi — senza esagerare — può essere un buon modo per dare un’immagine di noi positiva. Non solo, i complimenti sono una sorta di “dare” a cui seguirà, per naturale tendenza della nostra mente che odia sentire in debito, un “ricevere in cambio”.
(5) Sorridi e sii cordiale: chi mostra cordialità ed educazione riceve maggiori apprezzamenti e rispetto. Il rispetto è prerogativa essenziale per ogni buona relazione. Lo stesso vale per il sorriso: è un’arma segreta. C’è un antico proverbio cinese che dice che “un uomo che non sa sorridere non dovrebbe mai aprire un negozio” che è un altro modo per dire che la positività è la premessa di una buona relazione. Per di più alcune ricerche recenti in ambito psicologico hanno rivelato che chi sorride tende a cavarsela meglio quando le cose si fanno difficili.
(6) Usa i giusti agganci: è più probabile che due persone costruiscano un legame di amicizia se hanno un amico in comune. Ecco perché i giusti agganci e il giusto network è fondamentale per fare un’impressione positiva. Vediamo questa teoria in atto sui social: secondo la British Columbia University l’80% di noi è più propenso ad “accettare come amico” una persona se essa ha qualche amico in comune con qualcuno dei nostri amici.
(7) Raccontati: aprirsi e non avere paura di sbagliare è una componente chiave per stabilire una buona relazione con il prossimo. Secondo il cosiddetto “effetto Pratfall” le persone piacciono di più se fallibili, ma solo dopo aver dimostrato la propria competenza. Mostrare le propri imperfezioni ci rende umani, così come raccontare un proprio segreto può generare una maggiore empatia e stimolare la fiducia.
(8) Vale anche per me! Sottolineare ciò che si ha in comune aumenta la possibilità di entrare in sintonia con l’altro. Del resto, le neuroscienze lo confermano che “chi si somiglia si piglia!”. Essere in disaccordo non è un male, dipende tutto dal modo in cui lo si evidenzia. In molti casi, abbiamo posizioni diverse, ma non per questo contrastanti: il fine può essere lo stesso e la differenza può stare nel metodo. Sfidare l’altro non aiuta. Siamo più propensi a fare qualcosa quando sentiamo di essere sulla stessa barca. Chi ha figli lo sa che il modo migliore per convincere un bambino a mangiare le verdure è fargliele cucinare!
(9) Non criticare. Tutti proviamo il forte desiderio di sentirci importanti e fare bene, per questo quando sbagliamo tendiamo ad additare la colpa al contesto, diversamente da quando facciamo grandi performance che, al contrario, ci riconosciamo il merito. Pensa a tutte quelle volte che sei andato al ristorante e hai mangiato bene, in tal caso non è comune complimentarsi; diverso è se ti trovi male, che, in tal caso, scatta subito la polemica. Criticare gli altri è istintivo — lo diceva pure Gesù nel Vangelo di Matteo: vediamo la pagliuzza negli altri e non la trave in noi — è una tecnica comportamentale con cui l’evoluzione ci ha insegnato a difendere e pompare la nostra autostima. Purtroppo o per fortuna, criticare è inutile. Come hanno dimostrato gli esperimenti di Burrhus Frederic Skinner, un animale ricompensato quando si comporta bene impara molto più velocemente di uno che viene punito quando sbaglia, lo stesso succede agli esseri umani. Per dirla con un proverbio: “Se insegnate qualcosa a qualcuno, non lo imparerà mai”.
(10) Ascolta: alimenta l’ego altrui. Per farlo occorre che l’altro possa esprimersi liberamente. Non interrompere. Un recente studio di Harvard rivela che parlare di sé stessi può essere per alcuni tanto gratificante quanto il cibo, il denaro o il sesso. Si dice che il buon leader non sia colui a cui gli altri si interessano, bensì colui che è interessato agli altri. Non c’è niente di più vero! Il modo migliore per ottenere la stima altrui e guidare è fare in modo che l’altra persona voglia ciò che vuoi anche tu. E’ naturale che il nostro ego voglia prevaricare, ecco perché dovrai sforzarti a metterlo da parte. Voglio sottoporti ad un piccolo test: quando vedi una foto di gruppo nella quale sai di essere presente anche tu, quale è la prima persona che cerchi nell’immagine? Devi sapere che la maggior parte di noi cerca se stessa. “Maledetto Ego!”. Altro piccolo test che puoi provare a fare la prossima volta che ti capiterà di incontrare o conoscere qualcuno: prova a vedere se dopo 10 minuti ti ricordi il suo nome. Per oltre il 50% dei casi ci dimentichiamo di come si chiama la persona con cui stiamo parlando perché, di nuovo, non ci concentriamo davvero su di lei. Pensare che Napoleone — sì il buon vecchio Napoleone Bonaparte — riconosceva l’importanza di questa abilità tant’è che suggerì una tecnica per ricordarsi di chiunque incontrasse: ripeterne il nome e la storia.
(11) Riconosci: come esseri umani siamo costantemente alla ricerca di prove di noi e delle nostre convinzioni. Le persone hanno opinioni personali di sé e non è un nostro diritto metterle in discussione. La Standard University ha dimostrato che accettare il modo il cui l’interlocutore vuole darsi, mostrarsi, raccontarsi è quanto di più fondamentale c’è per costruire un legame autentico. Significa essere capaci di rispettare la sua visione del mondo e di sé, significa riconoscere la libertà di essere chi ha deciso di essere, significa accoglierlo per il modo in cui ci chiede di essere accolto.
Spero che questi tips & tricks ti possano essere d’aiuto per la prossima volta che ti troverai nel vivo di una relazione sociale! Speriamo presto!