Il tuo stile sul lavoro. Sai quale è?

Federica Ongis
4 min readSep 18, 2021

--

Ciascuno di noi ha il suo modo di lavorare. Potremmo parlare di “stile” per riferirci al modo in cui pianifichiamo, comunichiamo, portiamo a termine le attività che vengono assegnate in ambiti professionali. A qualcuno, per esempio piace riflettere sulle cose, qualcun altro preferisce creare e lasciarsi ispirare da nuove idee e nuovi stimoli, ad altri, invece, piace di più passare direttamente all’azione. C’è poi chi è più collaborativo e chi predilige lavorare individualmente. Conoscere il proprio stile di lavoro è utile tanto per sé stessi quanto per chi lavora con te! Perché? Ma soprattutto: quale è il tuo stile?

6 stili. Impariamo a conoscerli

“Se vuoi avere successo e realizzarti sul lavoro devi attingere ai tuoi doni. Questo non può accadere se non sai quali essi siano!”. Sono queste le parole di Patrick Lencioni, scrittore esperto di business management e teamworking, che ha individuato e analizzato 6 stili o approcci che ciascuno di noi può avere al lavoro. Wonder — Invention — Discernment — Galvanizing — Enablement — Tenacity sono le parole chiave che costituiscono l’acronimo WIDGET con il quale Lencioni descrive 6 stili e 6 doni che possiamo riscontrare nel nostro modo di lavorare.

  • Meraviglia. Descrive coloro che hanno il dono naturale di riflettere ed individuare tutte le opportunità che saltano fuori da una determinata situazione. Vedono ciò che gli altri non vedono. Adorano raccogliere informazioni prima ancora che un progetto o un’attività siano partite. Non si dimenticano mai la visione d’insieme e hanno la tendenza a estrarre spunti creativi da contesti inaspettati per portarli all’interno del contesto in cui sono chiamati a prendere delle decisioni.
  • Invenzione. Descrive coloro che hanno la creatività come dono naturale. In ogni contesto propongono idee, soluzioni originali e innovative. Chi è guidato dal dono dell’innovazione adora creare, usare mappe mentali e fare brainstorming. Si diverte a creare prototipi o nuovi modelli. Preferisce passare all’azione e riflettere “agendo” piuttosto che “pensando”. La sua più grande soddisfazione emerge quando dà alla luce il proprio prodotto o la propria invenzione.
  • Discernimento. Descrive coloro che hanno il dono naturale di capire se un’idea o una proposta è una buona cosa in un dato momento. Chi possiede questo dono ha intuito e istinto. Una tendenza peculiare di chi ha il dono del discernimento è quella di immaginare sempre il peggio: che cosa potrà andare male? Immaginandosi il wrost-scenario, chi ha questa forma di genialità, ha anche l’abilità di dare consigli davvero utili in ottica di miglioramento. Si tratta di personalità più realistiche che idealistiche.
  • Galvanizzazione. Descrive il dono di coloro che sono capaci di attrarre, ispirare, organizzare e mobilitare gli altri. Per intenderci, rappresenta chi ha spiccate doti di leadership naturale. Se hai questo dono sei un eccitante naturale: con questo voglio dire che sei in grado di ammaliare gli altri, radunarli e convincerli. Soprattutto nei momenti difficili, chi possiede questa forma di genialità si rivela una risorsa indispensabile per fornire incoraggiamento, preservare l’engagement e la motivazione del gruppo.
  • Abilitazione. Descrive coloro che hanno il dono naturale di motivare, incoraggiare, spronare, assistere gli altri a realizzarsi o a portare a termine idee e progetti. Potremmo sintetizzare questo genio dicendo che chi lo possiede ha la forte propulsione a trasformare le idee in prodotti di successo. Si tratta di coloro che sono molto bravi a pianificare step-by-step cosa dev’essere fatto per portare a casa il risultato rivelandosi formidabili anche nel coordinare gli altri stakeholder.
  • Tenacia. Descrive il dono di chi ha un talento naturale a portare a termine ciò che gli viene affidato o ciò che è motivato a fare, siano essi progetti, attività, sogni. Si tratta di chi, cascasse il mondo, i propri risultati li vuole ottenere e vedere! Chi possiede questo dono ha nel cervello un tarlo che gli dice insistentemente che “ciò che inizi dev’essere portato a termine” per cui, queste persone, sono esaltate dal “finire le cose” e non se ne vanno finché anche l’ultimo insulso task non è chiuso. Chi possiede questo dono ha una grande forza di volontà che è in grado di trasmettere anche agli altri. Per loro non basta partecipare alla gara ma bisogna arrivare al traguardo!

In generale, quello che potremmo definire “stile di lavoro” ha chiaramente a che fare con alcuni tratti fondamentali della nostra personalità che permeano il nostro modo di fare non solo sul lavoro ma anche in contesti non professionali. Questi stili, se conosciuti a livello individuale, ci aiutano a lavorare meglio e, se conosciuti a livello manageriale, ci aiutano a costituire team equilibrati, dove la complementarietà degli individui ci permette di dar vita a team di successo.

Perché conoscere e riconoscere il proprio stile?

Nel mondo del lavoro troppe persone soffrono perché fanno cose per cui non sono realmente portate, o meglio, perché non hanno consapevolezza e coscienza di quelle aree personali che rappresentano la loro genialità lavorativa. Ciò comporta, in diverse circostanze, l’accanirsi su task “che non fanno per sé”, con un enorme dispendio di energia. Ne conseguono: una forte perdita di fiducia e di entusiasmo per la vita professionale e un senso di demoralizzazione generale.

Riconoscere il proprio “genio” significa evitare questa “tragedia” — se così possiamo definirla — o, per dirla diversamente, significa individuare ciò su cui valga la pena focalizzarsi!

--

--

Federica Ongis
Federica Ongis

Written by Federica Ongis

HR Training Specialist & Development — Podcaster of “Seven O’clock” Podcast — Woman-philosopher. Passionate about behavioural sciences and neuroscience.

No responses yet