Lo stile di un leader

Federica Ongis
5 min readJun 17, 2023

--

Oggi si discute tanto di quale sia lo stile di leadership più efficace, quello che ti permetta di guidare team diversificati, per età, esperienza, interessi e approcci cognitivi. Il dizionario Treccani definisce la leadership come “una funzione di guida, sia con riferimento a individui o organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un’impresa”. Già negli anni ’60 si discuteva di quali fossero i tratti comuni ai più grandi leader della storia e si ragionava su quali fossero le caratteristiche che un buon leader dovesse possedere per guidare la propria squadra.

Prima di indagare i diversi stili di leadership ci tengo a fare due premesse. (1) La prima è che leader e manager non sono sinonimi. Per essere leader non basta essere un manager, ovvero non è sufficiente ricevere e accettare la richiesta di coordinare un team o un progetto. (2) La seconda premessa è che non esiste uno stile di leadership giusto e uno stile di leadership sbagliato, ma così come esistono persone giuste nel posto giusto, al momento giusto e quelle medesime persone che funzionano nel qui ed ora, potrebbero essere perfettamente disfunzionali di lì a poco, in condizioni diverse, analogamente un leader funziona se il suo stile è coerente con il contesto in cui opera e con le persone con cui è chiamato ad interagire.

6 stili di leadership

Daniel Goleman ha identificato 6 tipi di leadership:

  • Il leader visionario: è colui che punta a creare una visione condivisa.Il suo valore si esprime in contesti soggetti a grandi cambiamenti, rinnovamenti. Quando il cambiamento è fortemente disorientante serve qualcuno che investa nel significato e nelle ragioni per cui valga la pena lottare. L’impatto della leadership visionaria è una forte motivazione, affidabilità, carisma e sicurezza di sé. Il leader visionario è guida nel cambiamento e i membri del suo team sono spesso lasciati liberi di agire e sperimentare.
  • Il leader coach: è colui che da buon allenatore sa individuare e far emergere le potenzialità e le competenze di ciascuno. Se è vero che non esiste una definizione di talento in senso stretto, ma che ognuno di noi può eccellere in contesti specifici a seconda delle proprie predisposizioni, il leader-coach è colui che dà vita al contesto giusto per far venire fuori le potenzialità del suo team: trova il giusto schema di gioco! In questo stile di leadership si esprime la capacità di motivare e incentivare lo sviluppo personale con un fine ben preciso: aumentare le prestazioni e le performance.
  • Il leader democratico: è colui che ascolta e si confronta con la propria squadra. Sviluppa valore cedendo valore a ciascun membro del team. Il leader democratico sa comunicare e collaborare con persone molto diverse tra loro riconoscendo la specificità di ciascuno.
  • Il leader affiliativo: è colui che promuove un’aperta condivisione di sentimenti e relazioni nel team. Lo stile affiliativo è molto utile quando c’è da tirar su il morale, ripartire o gestire personalità molto diverse affinché collaborino.
  • Il leader incalzante: è colui che si focalizza esclusivamente sul raggiungimento degli obiettivi e vuole che le cose siano fatte velocemente e bene! Solitamente lascia da parte l’empatia e punta sull’obiettivo come elemento stimolante per tutta la squadra.
  • Il leader autoritario: è colui che punta sul rispetto delle gerarchie, del ruolo e delle regole per non fallire. E’ appropriato in situazioni di crisi e di emergenza, dove il panico che è fonte di disordine, necessita i qualcuno che faccia ordine, talvolta anche in maniera direttiva. Il leader autoritario sa offrire una chiara direzione, ripulire dal disordine.

Ecosistemi

Quando diciamo che uno stile di leadership non funziona è perché riconosciamo un disallineamento tra il leader e il suo ecosistema. Paradossalmente esistono modelli di leadership che sulla carta nessuno sposerebbe, eppure quando sono all’opera funzionano perfettamente. Un approccio direttivo, se non militare, potrebbe sembrare assurdo: come si fa a seguire un capo che ci controlla, che ci dice esattamente cosa dobbiamo fare, che si intromette nella nostra vita personale? Chi lo amerebbe? Eppure, i contesti storici, politici e sociali in cui questa modalità funziona sono tanti. Per questo un leader non può mai sapere, a priori, quale debba essere il suo stile. Il suo è un esercizio di adattamento continuo. L’intelligenza di un collaboratore consiste nel poter scegliere autonomamente se stare dentro o fuori l’ecosistema creato dal leader; ma l’intelligenza del leader sta nel riconoscere che ogni ecosistema ha un inizio e una fine… arriva sempre il momento di cambiare stile.

Ego zero

La leadership è un po’ come la personalità: abbiamo delle preferenze cognitive-comportamentali ma pur sempre all’interno di uno spettro. Questo significa abbiamo sempre la chance adattarci a quanto gli altri e il contesto ci chiedono. Lo stesso vale per il buon leader: deve sapere sferrare armi diverse, in circostanze diverse con squadre diverse. Morale: un buon leader deve sapere fare un esercizio di apertura alla diversità non indifferente; deve imparare ad agire su se stesso ascoltando il contesto che lo circonda. Non è un caso che una delle definizioni più belle di che cosa è un leader è questa: “Il leader non è una persona importante, il più bravo o il più potente, ma è colui che fa sentire importanti e potenti gli altri”. Simon Sinek nel suo libro “Ultimo viene il leader” dichiara che solo se si è disposti a sacrificarsi per le proprie persone, allora si è degni di fiducia. Che il compito di un leader non sia dare ordini, questo è chiaro ai più, ma che il compito di un leader sia quello di dare a qualcuno il potere di distruggerci confidando nel fatto che non lo userà, forse un po’ meno. Insomma, per essere efficaci e poter giocare la carta di stile giusta, bisogna tenere a mente che quello della leadership è un gioco a “ego zero”… e probabilmente è la partita più difficile che l’essere umano in carne ed ossa sia chiamato a giocare!

--

--

Federica Ongis
Federica Ongis

Written by Federica Ongis

HR Training Specialist & Development — Podcaster of “Seven O’clock” Podcast — Woman-philosopher. Passionate about behavioural sciences and neuroscience.

No responses yet