Può il tuo gruppo sanguigno dire qualcosa sulla tua personalità?
Nella cultura giapponese consocere il gruppo sanguigno di qualcuno è un utile strumento per risalire e determinare alcuni aspetti della sua personalità. E’ una tradizione centenaria. Ma è davvero così? Possiamo davvero individuare alcuni tratti della personalità semplicemente sapendo se qualcuno ha il sangue di tipo A, B, positivo, negativo…?
La dottrina giapponese in questione è chiamata “Ketsuekigata” che letteralmente significa “dottrina dei gruppi sanguigni”. Secondo questa dottrina sarebbe possibile individuare le personalità e le attitudini delle persone in base al gruppo sanguigno a cui appartengono. Oltre il 70% della popolazione nipponica è convinta, infatti, che esista una relazione tra ciò che scorre nelle nostre vene e ciò che siamo. La prima formulazione di questa dottrina risale al 1927 ed è opera del professore di psicologia Takeji Furukawa.
Gruppi sanguigni e personalità
Gruppo B: spontanei e nevrotici, creativi e flessibili. Intraprendenti e poco rispettosi delle regole. Chi appartiene a questo gruppo è solare, entusiasta. Il loro carattere è brillante e intraprendente e, spesso, sono considerati veri e propri leader. Chi appartiene a questo gruppo tende a non amare le regole, infrangendole senza badare troppo alle conseguenze delle proprie azioni. Appartengono a questo gruppo anche le personalità creative ed imprevedibili che vedono la vita come un gioco continuo. La casta assimilata a questo gruppo è quella dei commercianti.
Gruppo A: amichevoli e accondiscendenti, ardui lavoratori. Cauti, calmi, rispettosi, testardi, capaci di autocontrollo, ma intimamente nervosi e fragili. Chi appartiene al gruppo A sa mascherare i propri sentimenti apparendo deciso e stabile sulle proprie idee. Amanti delle regole e dell’ordine sociale. Le persone di tipo “A” riescono a dedicarsi in modo assoluto ad un progetto, tuttavia mancano di flessibilità, per questo, anche di fronte a problemi banali possono perdersi. Hanno un’opinione netta e decisa e non amano ascoltare gli altri. Sono considerati dei gran lavoratori e per questo motivo le persone si fidano di loro. Chi appartiene a questo gruppo viene associato alla casta dei contadini.
Gruppo 0: sicuri ed estroversi, pacifici e generosi, realisti. Chi appartiene a questo gruppo è socievole e di larghe vedute. Sa come controllare le proprie emozioni e comprendere la personalità altrui. Nonostante all’apparenza sembrino persone molto tranquille, gli individui che appartengono al gruppo 0 sono molto decisi e consapevoli delle proprie capacità. Chi appartiene a questo gruppo è dotato di grande autodisciplina. Infatti, dietro alla loro tranquillità di cela uno spirito avventuriero e autoritario che li porta ad essere associati alla casta dei guerrieri.
Gruppo AB: idealisti e coscienziosi, sensibili e riservati, dotati di ingegno e talento. Gli individui che appartengono a questo gruppo sarebbero le personalità più annoiate e depresse, ma anche quelle più intransigenti. Se da un lato vorrebbero vivere in armonia con la società che li circonda, dall’altro, faticano a trovare il proprio equilibrio. Chi appartiene a questo gruppo, viene associato alla casta degli artigiani.
e… tu a quale gruppo sanguigno appartieni?
Tradizione o scienza?
Gli scienziati considerano pseudo-scienza questo genere di teorie poiché non esiste alcuna prova attendibile e scientifica che le confermi. Al di là della validità culturale, il successo di questa teoria è attribuito al fatto che la nostra personalità coinvolge, in qualche modo, i nostri geni. Nel 2014 il ricercatore Kengo Nawata ha condotto uno studio su un campione di 10.000 persone concludendo che il gruppo sanguigno incide dello 0,3% sulla personalità. Nel 2015 un altro studio pubblicato su PlosOne ha concluso che il gruppo sanguigno potrebbe essere correlato al gene che regola un enzima noto come dopamina beta-monoosigenasi, il quale a sua volta agisce sulla trasformazione della dopamina e della noradrenalina. Dato che queste ultime sono sostanze che agiscono da neurotrasmettitori, gli autori del paper hanno ritenuto “plausibile” che possa esistere qualche forma di relazione tra gruppo sanguigno e funzioni cerebrali e cognitive, ovviamente non meglio specificate. Insomma, funziona un po’ come con l’astrologia (non è un caso che si parli di ematoastrologia) non esistono reali correlazioni, forse un fondo, profondissimo fondo, di verità, ma al di là della popolarità della teoria (tutto curioso ma) niente di scientificamente dimostrabile.