Quanto ti fidi delle tue intuizioni?

Federica Ongis
4 min readJun 11, 2022

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Siamo esseri razionali, almeno così veniamo definiti per essere facilmente distinguibili dalle altre specie che vivono sulla Terra. Eppure, sappiamo bene che la maggior parte delle decisioni che prendiamo ogni giorno non si basa su premesse matematiche, neppure su calcoli statistici e tanto meno su precise inferenze logiche. Dan Ariely, Professore di Economia comportamentale e Psicologia alla Duke University, ci definirebbe “Esseri Prevedibilmente irrazionali” e, come per altro hanno fatto molti studiosi del comportamento umano, ci suggerirebbe di fidarci del nostro istinto perché in fondo, nel mistero dell’intuizione, c’è una certa sistematicità.

L’intuito è un’abilità che tendenzialmente viene associata a menti brillanti, giusto per fare un paio di nomi: Sherlock Holmes, Leonardo Da Vinci erano personaggi dotati di un intuito straordinario. Ma come si fa ad allenare la nostra capacità di intuire? Davvero l’intuito o l’istinto può migliorare le nostre decisioni? Diverse ricerche dimostrano che pensare troppo può seriamente mettere in discussione la nostra capacità di prendere decisioni. Una delle conseguenze di quello che gli inglesi chiamano “overthinking” è la paralisi e scommetto che ti sarà capitato di confrontarti con persone che pensano, pensano, valutano pro e contro e alla fine non si decidono. Il loro problema è che non si fidano del loro istinto!!! Secoli di evoluzione ci hanno dotato di una sorta di voce interiore, di una capacità di sentire le cose o le situazioni, prima ancora che di ragionarle che non dobbiamo ignorare. Chi è in grado di allineare le proprie decisioni con le proprie intuizioni, non è detto che faccia sempre la scelta migliore, ma sicuramente sa cosa è giusto per sé. Perfino il grande Albert Einstein lo diceva: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e dimentica il dono”. Come fare, dunque, per potenziare e allenare il nostro intuito?

Indizi: Che cosa hanno in comune le persone dotate di intuito?

Potremmo definire l’intuizione come una forma di intelligenza inconscia che possiamo riconoscere grazie ad alcuni indizi.

  • Le persone intuitive si ascoltano. Sigmund Freud diceva che “ogni essere umano è dotato di un inconscio” che racchiude pensieri, istinti, emozioni. Le persone intuitive sono in grado di dare forma e materializzare il proprio subconscio. Ascoltare il proprio intuito è anche un modo per coltivare se stessi e la consapevolezza di sé.
  • Le persone intuitive sanno ascoltare il proprio corpo. Del resto, il corpo è la porta d’accesso più genuina ed immediata alle nostre sensazioni ed emozioni. Correlato a questo, le persone intuitive sono abili nell’osservare e nel riconoscere il significato del linguaggio non verbale, per questo, spesso, si dimostrano capaci di prevedere le intenzioni altrui.
  • Le persone intuitive hanno una forte intelligenza emotiva. Captano l’umore e i bisogni degli altri. Soprattutto, sono capaci di non lasciarsi influenzare dalle emozioni negative. Le persone dotate di grande intuito sono capaci di connettersi profondamente con gli altri perché, prima di tutto, hanno imparato a stabilire una connessione con sé stesse.
  • Le persone intuitive hanno una sicurezza sconcertante. Talvolta, oserei dire, al limite dell’impavido. Quando avviano un nuovo progetto o hanno un’idea si fidano di se stessi e si dimostrano determinati nel perseguire l’obiettivo risultato perfino “fuori di testa”.
  • Le persone intuitive sono capaci di mettersi in discussione. Accettano le critiche e provano a trasformarle in spunti costruttivi.
  • Le persone intuitive tendono a non vedere nulla come una coincidenza ma a si appassionano del perché delle cose e, qualsiasi decisione sono chiamati a prendere, provano a rintracciarne il significato.
  • Le persone intuitive sono creative. Sono capaci di connettere i puntini e aprire la propria mente e le proprie decisioni a scenari inattesi.
  • Le persone intuitive si mettono al primo posto. Benché ci sia una differenza tra intuizione e istinto, l’istinto è un fattore che guida l’intuizione. L’istinto rende l’essere umano egoista, ma in questo caso l’egoismo è da considerarsi nell’accezione positiva del termine. L’evoluzione ci ha insegnato ad assicurarci prima di tutto il nostro benessere. Per questo motivo chi si affida all’istinto non può che coltivare spazio per sé.

L’intuizione è una cosa molto potente, talvolta più potente dell’intelligenza: non dobbiamo denigrarla. C’è da dire che talvolta le nostre intuizioni possono trarci in inganno ma tutto sommato, l’intuizione è una forma di saggezza che se ignorata può renderci inefficaci. PwC ha condotto una ricerca interessante che ha coinvolto più di 1300 Senior Executive; oltre il 30% dei soggetti coinvolti ha dichiarato di aver preso le decisioni più significative della propria carriera seguendo intuizione ed esperienza. Gerard Gigerenzer, direttore del Max Planck Institute for Human Development e autore di “Gut Feelings: The Intelligence of the Unconscious” conferma i risultati di questa ricerca definendo le persone dotate di intuito naturalmente più imprenditrici perché curiose, capaci di mettersi in gioco e disposte a sfidare le ipotesi più accreditate. Di nuovo, fidarsi delle nostre intuizioni non significa fare affidamento sul cieco e passivo istinto, bensì coltivare una forma di intelligenza che non si esaurisce nella logica e nella razionalità classica.

In generale, tutti siamo dotati di ottime intuizioni il punto è che, molti, preferiscono fare quello che fanno gli altri o semplicemente trovano più comodo non ascoltare o fidarsi di ciò che è già assodato.

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Written by Federica Ongis

HR Training Specialist & Development — Podcaster of “Seven O’clock” Podcast — Woman-philosopher. Passionate about behavioural sciences and neuroscience.

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