Visionario o Integratore?

Federica Ongis
5 min readOct 3, 2020

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2 Tipologie di Leader che trovi in ogni azienda

Qualsiasi sia l’azienda per cui lavori c’è sempre un capo, questo è un fatto. Diverso è se lavori in un’azienda in cui il capo si è fatto leader. Dico “si è fatto” perché di teorie sulla leadership ormai ne esistono diverse (e vanno pure di moda), ma di buone pratiche “da leader” ancora il mondo del business è affamato. Laddove, però si ha la fortuna di incontrare un leader c’è sempre da porsi una domanda e cioè: a quale specie, a quale natura, appartiene il suo modello di leadership? Visionario o integratore?

Alla categoria dei visionari appartengono quei leader che immaginano il futuro dell’azienda, mentre alla categoria degli integratori appartengono coloro che il futuro lo fanno accadere. Si tratta di due categorie che si collocano l’una agli antipodi dell’altra: riflettono modelli di pensiero, schemi mentali diametralmente opposti che, però, se capaci di collaborare sono in grado di fare miracoli.

Il visionario dev’essere liberato dalle catene della quotidianità solo così la sua creatività può volare libera. L’integratore, invece, dev’essere liberato dalla fatica del pensiero astratto, il suo talento è altrettanto speciale perché può prendere il comando in tutto ciò che riguarda la gestione pratica, il focus, l’affidabilità.

Peculiarità: Visionario & Integratore

Ma quali sono le caratteristiche specifiche dell’uno e dell’altro?

Se sei un visionario fai parte di quel 3% circa della popolazione che è capace di immaginare e creare new business. Oltre alla passione che metti in ciò che fai, ciò che ti contraddistingue è il fatto che sei un generatore di idee, hai più di un’idea al giorno, forse anche più di due. La tua mentalità è paragonabile a quella di un cacciatore: sei sempre in cerca di idee, nuovi sviluppi, progetti, opportunità, soluzioni. In questa caccia trascini energicamente con te chi ti sta accanto con il rischio che qualcuno fatichi a seguirti e con il pericolo che interpreti il tuo continuo avventurarsi in nuovi progetti come un’attività priva di senso e piena di gusto. Nuove ispirazioni e nuove visioni possono essere interpretate come delle vere e proprie sterzate in una corsa automobilistica in cui si sono ormai raggiunti i 300km/h. Seguirti non è affatto semplice, soprattutto se chi ci prova tenta di star al passo con la tua Lamborghini usando una panda. Il tuo compito è insegnare alle tue persone a salire a bordo della stessa vettura per vivere un’esperienza adrenalinica. Finita la corsa, qualcuno potrebbe essere eccitato, qualcun altro avere mal di testa. Ed è qui che una solida visione d’insieme, quell’elemento che fa parte del tuo modo di affrontare i problemi, perfino quelli che sono apparentemente più grande di te, cura ogni forma di svarione.

Come visionario ti piace studiare, imparare, insegnare e quando vuoi concettualizzare qualcosa tendi a farlo utilizzando immagini, disegni, schizzi a matita. Il dettaglio? Non fa per te. Lo stesso vale per la focalizzazione. Ti annoi facilmente, quando ti chiedono di parlare di dettagli. Sei competitivo e questo può essere interpretato in due modi: in positivo se si pensa al processo creativo che plasma la forma mentis del visionario; in negativo, se si pensa alla sua relazione con gli altri membri del team. Infatti, rispetto a questo secondo punto, potresti peccare di non essere d’aiuto nel creare team equilibrati e sani a causa di una assenza di volontà nel gestire e responsabilizzare le persone, ragion per cui molto spesso finisci con il diffidare delle tue persone.

Ma quali sono le 5 frustrazioni più comuni ai visionari?

  • Hai deciso di fare l’imprenditore per avere un maggior controllo sulla tua vita e alla fine è l’azienda a controllare te;
  • Lavori parecchio, ma i conti non tornano;
  • Hai la sensazione che nessuno ti capisca veramente, che afferri fino in fondo come vorresti che accadessero le cose;
  • Se l’azienda non si muove alla velocità da te immaginata, fatichi a spiegarti il perché;
  • Niente sembra funzionare anche se hai provato più volte a risolvere gli stessi problemi percorrendo strade diverse.

Come risollevarsi di questo sentimento frustrante? Delega a qualcun altro il ruolo di colui che implementa le tue idee, cosicché emerga il tuo talento. Per questo motivo, da straordinario visionario, non puoi fare a meno di un sano integratore.

Se sei un integratore il tuo obiettivo numero uno è — appunto — integrare, cioè tenere insieme persone, processi, sistemi, priorità, strategie. Sei molto bravo nella gestione ordinaria-quotidiana delle cose. Sei capace di realizzare piani d’azione semplificando, rimuovendo potenziali ostacoli. Sei molto chiaro, preciso, focalizzato su ciò che rappresenta una priorità nel tuo lavoro. In qualità di integratore non ti limiti soltanto ad unire i puntini per ciò che afferisce ai tuoi task, ma fai uno sforzo ulteriore per connettere armoniosamente le diverse funzioni aziendali. Quando si tratta del tuo team è prioritario provare a collocare tutti sulla stessa lunghezza d’onda, allineando ciascun membro del gruppo ai valori, agli obiettivi e alle priorità affidate al tuo team. Per il visionario rappresenti un filtro e spesso figuri nel coro come “la voce della ragione”.

Anche l’integratore, però, vive i suoi limiti e le sue frustrazioni. Ti piace fare l’eroe invisibile, l’elemento nascosto del processo decisionale. Allo stesso tempo, hai la tendenza a contrapporre all’ottimismo del visionario, un atteggiamento pessimista: se per il primo il bicchiere è mezzo pieno, per te manca sempre un pò d’acqua. Come integratore ti capiterà spesso di dover prendere decisioni impopolari, di non essere sempre ringraziato per il lavoro svolto e di dover gestire più responsabilità di quelle che ti saresti mai atteso. La tua tendenza al perfezionismo ti induce, inoltre, a procedere lentamente (a volte troppo) e a demoralizzarti se non tutto viene completato secondo i tuoi piani.

Morale: Visionario o Integratore? Che tu ti stia identificando nell’uno o nell’altro, o ancora a metà strada, non dimenticare che:

“La pura visione senza esecuzione è allucinazione” e “L’esecuzione senza visione, semplicemente, non funziona”.

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Federica Ongis
Federica Ongis

Written by Federica Ongis

HR Training Specialist & Development — Podcaster of “Seven O’clock” Podcast — Woman-philosopher. Passionate about behavioural sciences and neuroscience.

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